| Il caldo iniziava a farsi sentire. Le prime gocce di sudore iniziavano a scendere sulla fronte di Kaito. Aveva lo sguardo perso nel vuoto e pensava al suo unico desiderio in quel momento: un po' di acqua. Allungò la propria mano verso il fianco destro dove aveva prontamente agganciato alla cintura una borraccia, ma quando l'aprì si accorse che era vuota. La richiuse e la scaraventò lontano, dopodiché si grattò la testa e disse:
»Kaito: "Ma che diavolo...Sono sicuro di averla riempita..."
Cercò di sbuffare ma venne interrotto da uno strano rumore. Aprì le orecchie e si mise attentamente ad ascoltare. Sembrano delle voci, da donna per giunta. Scese dalla roccia e si diresse in direzione del suono. Raggiunse una spiaggia e sbirciò tra i cespugli. C'erano molte ragazze che si rilassavano in Bikini, chi sulla spiaggia, chi in acqua, insomma un paradiso per gli occhi. Ad un certo punto Kaito vide una bella mora avvicinarsi a lui e, mentre si preparava ad un flirt sfrenato, si sentì chiedere:
»Ragazza: "Oi….. Senta devo trovare un tizio di nome Kaito che mi deve fare da insegnante, sa dirmi se è su quest’isola???"
All'improvviso la bollicina che scendeva dal naso di Kaito scoppiò. Si guardò intorno ancora sorridente per la nuova conoscenza, ma si rese conto di trovarsi nuovamente sulla grande roccia sulla quale si era coricato. In quel momento capì tutto: era solamente un sogno ed avergli fatto quella domanda era stato uno strano ragazzo. Occhi talmente azzurri da dare un senso di gelo, ma ad essere più in risalto non erano gli occhi, bensì i suoi capelli di un colore rosa acceso, con la frangia che gli scendeva sugli occhi. Inoltre portava un piercing nero sulla parte destra del labbro e uno strano collare a specchi. Il resto dell'abbigliamento era abbastanza normale, se non per una collana raffigurante una R.
»Kaito: "Oh mamma...Avrei preferito tu fossi la ragazza del mio sogno. Ma ti piace davvero andare in giro così? Mah, contento te..."
Queste le parole di Kaito che, dato il suo abbigliamento da aviopirata, avrebbe potuto evitare. Si alzò in piedi e fece qualche giro lento intorno al ragazzo in modo da poterlo squadrare da capo a piedi. Dopodiché continuò dicendo:
»Kaito: "Cerchi Kaito? Piacere, sono io...Essendo un'isola disabitata deduco che tu sia Ishimaru Fujiwara, un presunto cacciatore di taglie. Dicono che sei in gamba ed è per questo che ho deciso di allenarti. Questa frase può sembrare contraddittoria, ma nel grande blu e sulla rotta maggiore non troverai mai insignificanti pirati come quelli che girano da questa parti. Insomma, ti voglio mettere in guardia perchè mi sembra scontato che dopo questo addestramento mi seguirai per i mari, sempre che tu voglia. Un compagno non fa mai male, tra l'altro ho saputo che sei un carpentiere. Va beh, bando alle ciance. Io mi chiamo Morita Kaito, come ben sai, e sono un cacciatore di taglie proprio come te, con un pizzico di esperienza in più. L'unica cosa che ti chiedo adesso è...UCCIDIMI."
Indietreggiò di qualche passo e saltò giù dalla roccia. Fece poi cenno al ragazzo di procedere, mentre stringeva il suo fucile tra le mani.
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