Bankotsu' |
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| Il cielo era limpido oggi, nemmeno una nuvola solcava l'azzurro cielo che fa da tetto ad un mare più azzurro ancora... Tuttavia a volte, capita anche di vedere un fulmine a ciel sereno. Durò un attimo, un battito di ciglio, per un misero istante la luce del sole abbagliò ancor più gli occhi dei passanti e sul suolo si abbatté con a seguito un roboante suono, una lancia nera che si piantò al suolo formando un piccolo cratere circolare intorno a se ed emettendo scariche elettriche a lungo raggio. La dispersive scariche poi a poco si raggrupparono sulla lancia andando a formare una figura umana luminescente che poi ancora, assunse completamente le sembianze di un uomo, vestito con un kimono bianco e coperto in diverse parti del corpo da un armatura composta da una fibra ossea molto dura, i suoi capelli era di un colore bluastro e molto lunghi raccolti dietro la nuca in una lunga treccia che percorreva la schiena in tutta la sua lunghezza, la pelle olivastra e poi un segno di riconsocimento assai visibile, una cicatrice a forma di croce al centro della fronte. L'uomo, il ragazzo, il guerriero.. con un piccolo balzo scese dalla lancia e prese questa con la mano destra, posandola poi sulla spalla ed ispirando aria a pieni polmoni.
Ahhh! finalmente sono arrivato! adesso posso andare a ritirare la mia nuova arma finalmente!
Bankotsu, così si chiamava, si era diretto nel villaggio per ritirare l'arma che aveva ordinato, il fabbro gli chiese diversi mesi di tempo per lavorare tutto quell'acciaio e quindi aveva posticipato il ritiro in data futura che coincideva con quella odierna. A passo lento e rilassato si mosse verso il centro del villaggio fischiettando un motivetto tranquillo, si sentiva proprio in forma oggi. Giunse al villaggio utilizzando i propri poteri, derivanti dallo spaventoso frutto del diavolo che tempo fa ingerì acquisendo una forza mostrosa.. anche se la sua mente non migliorò come i suoi muscoli.. Arrivato al centro del villaggio si accorse di aver toppato alla grande, poiché era atterrato nell'isola sbagliata.. Quel piccolo arcipelago, chiamiamolo così, era composto da due isole molto vicine e che erano collegate da un lungo e comodo ponte in legno. Una alone di sconforto si abbetté sul giovane Bankotsu che tutto sconsolato e a spalle curve si diresse a piedi verso il ponte raggiungendolo dopo diversi minuti, alzò il capo e diede uno sguardo all'isola lontana e chinandolo di nuovo si avviò sconsolato verso di essa, percorrendo il ponte. Arrivò circa a metà dopo altri inteminabili minuti e li trovò un ragazzo che pesacava seduto a bordo del ponte e che con i suoi secchi intralciava il cammino del lanciere, il quale con poca voglia e con il capo ancora chino disse a voce cupa e stanca
Ehi.. puoi famri spazio?
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