One Piece Eternity ~ the Rebirth [One Piece GDR by forum]

Pirate Man Parrot, Partecipanti: iZack [In Corso]

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[OPE] Quest~Master
view post Posted on 5/2/2009, 19:01




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N
ell'East Blue una nave passeggeri traghetta turisti, novelli sposi, armaioli, carpentieri e persone qualsiasi verso il grande arcipelago Glagiun. L'arcipelago è formato da quattro isole disposte attorno ad un vulcano emerso dal mare. Queste isole hanno la strana caratteristica di essere abitate da una fauna unica e particolare.
L'isola prossima al vulcano è Tagro abitata da feroci felini preistorici, leoni, ghepardi, pantere; Savana e lunghe praterie si passano il testimone sulla soperficie dell'isola. La seconda per distanza invece è l'isola Kukumo, governata da roccie caverne e grandi montagne. Qui vivono orsi, cinghiali, lepri ed altri animali dei monti. Su ques'isola selvaggia è stato disposto un accampamenti per lo studio della vita di questi animali. I naturalisti si sono insediati su una collinetta vicino alla costa.
Le ultime due isole sono Krakatoa, ridente meta turistica e unica isola civilizzata dell'arcipelago, ed il vicino atollo Certola. L'isoa di Krakatoa è interamente ricoperta da una fitta boscaglia, formata da vegetazione dalle proporzioni gigantesche. Migliai e migliai di diversi tipi di uccelli vivono in questo posto, tra i rami e le foglie svolazzando di albero in albero con i loro mille colori. Questa è l'unica isola sulla quale è stata fondata una città: Kolibrì, la città tra i rami. Le case, i negozi, la piazza, tutto è costruito tra i maestosi rami degli laberi e ci si muove tra i maestosi tronchi attraverso ponti di legno. L'isola però è anche un'ottimo nascondiglio per i criminali e per i pirati. Infatti si dice che nel mezzo della fitta boscaglia i manigoldi abbiano improvvisato un accampamento per nascondere i pirati e per condurre i loro traffici.
L'atollo Certola invece è un paludoso isolotto abitato da rettili feroci e molto grandi. Nessuno si addentra lì a parte le forse dell'ordine che vi hanno posto la prigione per scoraggiare i criminali ad evadere.

~~~

Una grande nave, un galeone che trasportava i passeggeri in una crociera nell'East blue si stava ora dirigendo verso Krakatoa, la verdissima isola dell'arcipelago Glagiun. L'enorme nave turistica ospitava più di mille persone tra le quali attori di uan compagnia teatrale che rappresentavano ognis era una grande opera, dei marinai, dei giovani imprenditori e ragazzi vacanzieri e, nei ponti più inferiori, cacciatori di taglie e altra gente non molto importante. Si diceva che sulla nave era anche ospite un ufficiale della marina: il Sergente Balein. Le rifiniture in legno della nave erano adornate con intagli e abbellite da metalli orei. La polena raffigurava una sirena che in una mano teneva una lire e nell'altra una spada. Il ponte superiore era molto spazioso e ricco di tavoli e sedie. Su di un palco si esibiva un'orchestra che suonava uan dolce musica per accompagnare il viaggio.
Il galeone si sarebbe fermato per un po' di giorni nel porto di Kolibrì, porto situato nel golfo dell'isola da quale attraverso una serie di rampe sugli alberi si poteva salire al villaggio.

[...]

La nave era ormai approdata al porto. Una larga spiaggia chiara spariva poi direttamente nella boscaglia. Tutti i passeggeri scesero verso la bachina del porto. Anche il cacciatore di taglie era tra quei passeggeri. Ad un certo punto tra la folla si fece largo una persona, tutti si scostarono al suo passaggio: era l'ufficiale della marina. Era un'uomo o meglio, era un'uomo pesce molto alto e robusto, sembrava fosse una balena. Al suo seguito vi erano 3 o 4 soldati come scorta e con lui vi era una bellissima donna ionda vestita molto elegante. Dopo che fu passato la massa riprese a muoversi lungo la banchina del porto fino ad arrivare all'entrata della città. Delle scalinate in legno salivano lungo le chiome di alberi più bassi fino ad addentrarsi tra gli altissimi rami.
All'entrata del villaggio dei funzionari tenevano un registro di chi arrivava e ch se ne andava. Potevi facilemnte capire chi erano gli abitanti del luogo dai loro vestiti. Erano vestiti con stoffe sfarzose decorate con piume multicolore e becchi di uccelli. I rappresentanti dell'ordine all'entrata era invece vestiti con tutte chiare, scarponi ai piedi ed una corona di piùme blu in testa. Tutti i passeggeri della nave erano ormai scesi, chi si era addentrato nella foresta, chi si era già messo in costume per stare in spiaggai e chi stava andando al villaggio per fare spese o per riposare in una camera d'albergo. Tra questi ultimi vi era il cacciatore di taglie, ignaro della presenza di un noto pirata su quell'isola.


CITAZIONE
Obbiettivi
Bene, così si inizia. Hai una descrizione del luogo e della nave, da questa devi partire descrivendo l'ultima parte del viaggio in nave, l'entrata nel porto e il successivo sbarco tenendo comunque presnete dei fatti descritti nell'ultimo paragrafo. Infine devi descrivere l'entrata al villaggio e il tuo percorso fino all'hotel. Sei libero di deviare strada come vuoi all'interno del tuo post ma la tua meta all'interno di Kolibrì è nella Piazza Rubrubu, un'enorme spiazzo sospeso sulla chioma di un'albero. in questa piazza ci sono molte costruzioni e il tuo hotel è una di queste.

Minimo 25 righe di descrizione

 
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iZack
view post Posted on 6/2/2009, 16:29




Ishimaru aveva deciso di prendersi qualche giorno di riposo, ed era deciso a farlo in un arcipelago che conosceva abbastanza bene, l'arcipelago Glagiun. Era costituito da una serie di quattro isole vicine tra di loro, ognuna con una caratteristica diversa, quella di Krakatoa era la destinazione della barca su cui Ishimaru era salito anche perchè era l'unica ad essere stata colonizzata ed aveva una città all'interno: Kolibrì. Il carpentiere era venuto da piccolo numerose volte coi genitori in quel posto, era una città contornata esclusivamente da alberi.
La barca si avvicinava molto lentamente al porto, Ishiamru era seduto su uno sdraio e osservava la gente intorno a lui, aveva capito dall'ultimo scontro col maestro Kaito di non fidarsi di nessuno. Le persone presente sulla barca erano una moltitudine, tutte completamente diverse, da quelle più importanti ai semplici turisti venuti per una piccola visita. Tra alcuni sembravano intravedersi delle faccie molto losche agli occhi del carpentiere che, da dietro i suoi occhiali da sole scuri, teneva d'occhio completamente la situazione intorno a sè. Un piccolo gruppo di attori impersonificava un teatro mentre dall’altra parte veniva suonata una dolce melodia in attesa dell’attracco al porto. Dopo una ventina di minuti la barca fece finalmente capolino a Kolibrì. Ishimaru prese tutto molto comodamente, con la consueta calma si apprestò a scendere prendendo il bagaglio che aveva portato con sé. Venne calato il ponticello che permetteva ai passeggeri della nave di scendere, alla fine della rampa vi era una grandissima spiaggia che faceva da contorno agli alberi, ed infatti finiva immergendosi in essi. Scese la maggior parte delle persone facendo urla di gioia per l’arrivo, alcuni erano già preparati per la spiaggia con gommoni o Windsurfs. Improvvisamente si fece largo tra la folla un energumeno di grossa stazza, sembrava essere una persona molto importante, perché al suo passaggio la gente si divideva come se stesse per essere investita da qualcosa di molto grosso e potente. Ishimaru abbassò gli occhiali da sole per intravedere quella persona, sentì dire da alcune persone che risultava essere il sergente Balein, un uomo pesce simile ad una balena, egli era accompagnato dalle guardie che lo scortavano portando tutto ciò che aveva e una ragazza alquanto carina, forse troppo per uno così. Il carpentiere si rialzò gli occhiali e fece per scendere dalla rampa che portava direttamente alla spiaggia. Sapeva già che doveva recarsi nella piazza principale del paese e soggiornare al lussuoso Hotel Piume Blu. La strada gli era nota e fu uno dei primi a salire sui gradini di legno che portavano alla città. Alla fine della salita, la gente che gli era alle spalle cominciava a dividersi, non fece a meno di notare due funzionari del paese che prendevano i nomi di chi entrava ed usciva dal posto, e come non notarli, erano vestiti in maniera molto elegante ed erano decorati da piume e becchi di volatili. Più avanti un cartello abbastanza grande designava l’entrata delle persone nella città Kolibrì. Anche qui due persone alla porta difficili da dimenticare, per le piume blu che portavano in testa a mò di corona imperiale. Ora l’Hotel risultava essere alla destra della piazza Rubrubu. La piazza Rubrubu era una delle più belle piazze dell’intero mondo, una gigantesca fontana al centro avente come statua un enorme uccello ad ali aperte che sgorgava acqua dalla bocca. Tutt’attorno sembravano esserci interi negozi invasi dai turisti. Intravide l’Hotel e si diresse verso l’entrata. La grande Scritta “Piume Blu” si ergeva sopra l’accesso. Nella Hall Ishimaru si tolse gli occhiali e non fece a meno di notare la bellezza del posto, mai cambiato rispetto alla sua infanzia: Era tutto intonato sul colore azzurro/blu con degli accenti d’oro nei ricami. Nella sala a fianco si sentiva un pianoforte suonare e delle mani applaudire. Ishimaru si diresse alla reception e chiese informazioni per la camera 43. Il ragazzo sorridendo gli diede le chiavi e indicò la rampa di scale alla sua destra:

“Secondo Piano, terza porta a sinistra”

Ishimaru non se lo fece ripetere due volte, ringraziò e percorse le scale per due volte fino ad arrivare al secondo piano. Una lunga via di stanze lo attendeva, la sua camera era molto vicino alle scale, meglio così. Girò la chiave ed entrò. Per prima cosa diede un’occhiata in giro, sembrava essere tutto in ordine, un bagno, una camera da letto e un balcone che dava sulla piazza. Tirò su le persiane per fare entrare un po’ di luce e si distese dopo aver richiuso la porta. La vacanza era partita relativamente bene.
 
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[OPE] Quest~Master
view post Posted on 9/2/2009, 21:49




Si era fatta sera e il cacciatore ricevette sotto la porta un'invito ad andare nella sala grande dell'hotel per assistere allo spettacolo. Ogni sera c'era uno spettacolo musiale per intrattenere i gentili ospiti, subito dopo la cena. Quella sera però lo spettacolo consisteva in un concerto di una famosa pianista di quel posto ma dopo quella sera la ragazza si avvicinò al tavolo dove era seduto il cacciatore.

Ragazza: « Sono molto felicie di incontrarla. »

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Così prese parola con il ragazzo.
La painista era una fanciulla alta, con un abito rosso fuoco molto provocante e dei ricami floreali. Aveva un fisico asciutto e delle forme molto prorompenti, dei lunghi capelli neri con riflessi rossi raccolti dietro la nuca. Si passò una mano tra i capelli e si sedette al fianco del cacciatore. Lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise.

Ragazza: « Molto piacere, mi chiamo Fiona. »

Poi allungò il braccio e gli prese la mano e con lo stesso sorriso parlò ancora al ragazzo.

Fiona: « Grazie per aver accettato di aiutarmi. »

Solo la ragazza sapeva di cosa stesse parlando. Il cacciatore era visibilmente inconsapevole di tutta la situazione e in quello stesos momento arrivò un cameriere con una bottiglia di vino rosso e servì da bere in tavola. La ragazza orseggiò un po' di vino dalla coppa.

Fiona: « Devo chiederti il tuo aiuto perchè tre mesi fa mio padre è stato ingiustamente incolpato di un traffico di animali che su quest'isola è severamente punito. Da quel giorno è rinchiuso nel carcere e soprattutto nessuno può aiutarmi. La marina mi dice sempre che le indagini sono in corso. »

Poi guardò verso un'altro tavolo.

Fiona: « Lo stesso generale Balein che puoi vedere seduto la a quel tavolo è venuto più volte a casa mia a parlarmi, interrogarmi, ciedermi cosa sapevo. Io ho le prove dell'innocenza di mio padre ma la marina continua a dirmi che le indagini potrebbero sveltirsi se gli dassi un'incentivo. »

Qui sorseggiò ancora un'altro po' di vino.

Fiona: « Ti prego aiutami. Ora non possiamo parlare ma domani posso spiegarti tutto. »

Dopo di chè ripresero a parlare tranquillamente e a sorseggiare il vino. Alla fine della serata i due si salutarono ed entrambi tornarono ai loro letti dandosi appuntamento all'entrata del villaggio per la mattina del giorno dopo verso le otto.
 
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iZack
view post Posted on 10/2/2009, 18:18




Ishimaru si era appena svegliato da un sonno intenso, aveva addirittura saltato la cena, cosa che lui non mancava quasi mai. Erano circa le nove di sera e, dal suo letto, vide un’ombra posizionarsi vicino alla porta. Rimase in allerta impugnando la sua arma che teneva sotto il cuscino. Improvvisamente con un fruscio entrò da sotto la porta un biglietto. Alzatosi in fretta, il carpentiere lo prese e se lo girò tra le mani, doveva essere stato un cameriere in quanto il foglietto non era altro che un invito al piano di sotto per assistere ad uno spettacolo. Quella sera era proposta una nota musicista di pianoforte. Ishimaru si mise la giacca e si bagnò il volto nel tentativo di mascherare la stanchezza e di riprendersi dal lungo sonno. Velocemente scese la scala alla destra della camera dopo aver chiuso la porta e si apprestò nella sala grande, dove la musicista era già all’opera. Ishimaru si sedette in uno dei primi tavoli e ordinò al passante cameriere del vino. Dopo alcuni minuti la ragazza, una bellezza dai capelli neri, snella e curvilinea, si avvicinò al tavolo del ragazzo. Aveva un vestito rosso fuoco e con ricami floreali da ambo le parti del vestito. Ishimaru sembrava un attimino imbarazzato, ma fissò comunque la ragazza che prendeva una sedia e si accomodava. La ragazza cominciò a parlare guardando intensamente il carpentiere e avendo un accenno di sorriso.

CITAZIONE
« Molto piacere, mi chiamo Fiona. »

Il ragazzo non fece in tempo a rispondere che la sua mano, la quale era appoggiata sul tavolo, venne presa da Fiona che continuò dicendo:

CITAZIONE
« Grazie per aver accettato di aiutarmi. »

Ishimaru sembrava visibilmente sconvolto, una ragazza stava ringraziandolo per il suo aiuto anche se lui non era per niente a conoscenza di tutto ciò. La sua mente stava girando velocemente, collegando fatti precedenti a quell’incontro con la figura della ragazza che aveva davanti ma nulla gli fu di molto aiuto. A pennello comparve il cameriere di prima, il quale aveva portato una bottiglia di vino e per fortuna due bicchieri di cristallo. Fiona non ci pensò due volte e versò immediatamente del vino nella sua coppa e cominciò a berne qualche sorso. Continuò dopo aver bevuto dicendo:

CITAZIONE
« Devo chiederti il tuo aiuto perchè tre mesi fa mio padre è stato ingiustamente incolpato di un traffico di animali che su quest'isola è severamente punito. Da quel giorno è rinchiuso nel carcere e soprattutto nessuno può aiutarmi. La marina mi dice sempre che le indagini sono in corso. Lo stesso generale Balein che puoi vedere seduto la a quel tavolo è venuto più volte a casa mia a parlarmi, interrogarmi, chiedermi cosa sapevo. Io ho le prove dell'innocenza di mio padre ma la marina continua a dirmi che le indagini potrebbero sveltirsi se gli dassi un'incentivo. »

Mentre diceva quelle parole girava il viso a novanta gradi mostrando così tutta la sua bellezza, Ishimaru sembrava dare più attenzione a lei che al tavolo vicino, ma per fortuna era molto diligente ed aveva seguito ogni singola parola. Nuovamente Fiona si voltò e chiese nuovamente aiuto al carpentiere. La richiesta venne accettata tempestivamente dal ragazzo, il quale non poteva rifiutare di aiutare il padre di quello splendore che aveva di fronte. La serata terminò e i due si lasciarono nella Hall, ognuno per la sua strada. Il ragazzo prese la mano della ragazza e gli diede un sottile bacio sul dorso di essa salutandola da gentiluomo. L’appuntamento era per la mattina successiva all’entrata del villaggio alle ore otto. Ishimaru salì le scale e aprì la camera, si tolse la giacca, la camicia e la canottiera, rimanendo solo coi pantaloni. Si sdraiò sul letto ma fece fatica ad incontrare il sonno visto che aveva dormito molto durante lo stesso pomeriggio, ma il motivo principale era un altro, continue immagini di Fiona gli vorticavano nella mente, era cotto di lei.
 
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